ERAVAMO QUATTRO AMICI AL TAR...

L'ennesimo ricorso societario andato a vuoto pone fine alle velleitarie speranze di salvezza di una tifoseria in perenne agonia.
25.04.2025 02:36 di  Pasquale Riganello  Twitter:    vedi letture
ERAVAMO QUATTRO AMICI AL TAR...
© foto di La C News

Diciamolo subito: non poteva andare diversamente. Anche Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato dalla società Cosenza Calcio, la quale chiedeva di congelare temporaneamente l'efficacia del provvedimento emanato dai tre gradi di giustizia sportiva.

Non ci interessa commentare in questa sede le vicende ed i tecnicismi legali, ma volendo sintetizzare la motivazione che ha portato all'ennesimo rigetto, basterebbe citare questa parte del dispositivo, per far comprendere a chi ancora avesse dei dubbi: "E' evidente che l'eventuale sospensione della sanzione dei 4 punti comminata al Cosenza Calcio srl  a così ravvicinata distanza dalla fine del campionato di serie B potrebbe pregiudicare l'ordinario ed armonioso svolgimento della competizione, potendo anche minare la regolare celebrazione degli spareggi (play-out) di fine stagione". 

In sostanza, un modo elegante per ricordare che dal 21 gennaio, data in cui il Collegio di Garanzia del Coni confermava il -4 comminato dal Tribunale Federale Nazionale e già ribadito dalla sentenza emessa l'11 ottobre dalla Corte D'Appello Federale Figc, al 22 aprile data in cui è stato discusso il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale nè è passata tanta di acqua sotto i ponti, troppa...e in questi 3 mesi, qualcuno poteva e doveva fare qualcosa di diverso per tutelare il proprio brand.  Discutere di una penalizzazione inflitta ad agosto a 20 giorni dalla conclusione del campionato non ha alcun senso e porta inevitabilmente a falsare il campionato. Fosse stato invece presentato in tempi non sospetti, probabilmente a quest'ora la banda di Alvini si ritroverebbe con 2 punti in più sul groppone che sicuramente non garantivano la salvezza, ma che avrebbero fatto certamente comodo, soprattutto al morale di una squadra che in questi mesi si è dissolta come neve al sole, sentendosi abbandonata nel momento in cui aveva più bisogno di certezze.

La sentenza che giunge da Roma lascia la sensazione di essere la mazzata definitiva alla stagione. Una squadra già in evidente stato di fragilità emotiva, con quale spirito potrà disputare le restanti gare avendo ormai la consapevolezza che nessun punto conquistato sul campo verrà restituito come promesso a più riprese da agosto dalla proprietà?

L'Arechi con almeno 15 mila spettatori previsti sarà una bolgia infernale, pronto a spingere i propri beniamini contro i rivali di sempre, avendo la possibilità di cambiare il verso della storia, spedendoli per una volta definitivamente in serie C e non più recitando la parte di vittima sacrificale.

Anche il tifoso più ottimista non spera ormai più in uno scatto d'orgoglio di chi indosserà la maglia rossoblù a Salerno, semmai non vede l'ora che finisca presto questa maledetta stagione, costellata da illusioni e promesse non mantenute.

Si prospetta insomma un 25 aprile di profonda rassegnazione e sconforto nel cuore di ogni tifoso dei lupi, come se non bastassero le umiliazioni già subite in questi mesi. Potendo, chiederemmo a voce alta come Simone Inzaghi di non giocare più quel che resta da giocare, per non sentirsi presi ulteriormente in giro.

D'altronde come dicono a Napoli "Adda passà a nuttata", la speranza...è che almeno la Liberazione arrivi presto anche per questa tifoseria.