Non è Matematica, è Mentalità

L'ennesimo passa verso il baratro a compimento di una metamorfosi mentale prima ancora che tattica. Che fine ha fatto quel Cosenza spacciato e intramontabile?
30.03.2025 09:02 di  Giuseppe Leo   vedi letture
Non è Matematica, è Mentalità

Il problema , questo grosso problema chiamato Cosenza calcio, ancora costretto a dimenarsi in una categoria che non gli appartiene più. 

Non chiamatelo Serie B. Questo film a cui si assiste tramortiti, senza spiegazioni emozioni, se non la rabbia, è una pellicola senza logica , né rispetto alcuno. Una Società respingente, repellente rispetto a stampa e tifosi, impotente nell'unico momento nel quale avrebbe potuto e dovuto fare la voce grossa: la sera dello Sheraton, quando il mercato poteva fare tutta la differenza del mondo (o forse no, ma non c'è controprova a certificarlo, mentre resta attuale l'amarezza di quella sera).

E invece si è deciso di intraprendere un lungo e doloroso calvario con in testa un unico grande , inflessibile, nemico: la Matematica. 

L'unica fonte di speranza a oggi, l'unico motivo per il quale mettere in scena conferenze stampa volenterose.L'ultima parola sarà della Matematica, è ormai l'addio di tifosi e addetti ai lavori dopo ogni prestazione

Fu così dopo i tre punti contro Viali, era ancora così dopo la scoppola con annessa umiliazione del Ceravolo, è così, a maggior ragione, dopo la mazzata di ieri pomeriggio.

La Matematica, concetto etereo che non condanna ma sarà pronta a bastonare, azzerando rimpianti e soluzioni.

In tutto questo marasma di numeri e probabilità infinitesimale, resta l'enigma: cosa è successo alla mentalità della squadra che batteva Cremonese, Sampdoria , pareggiando da pazzi a Pisa e battendo al cardiopalmo il Brescia a casa sua? Una squadra anche allora minorata da un punto di vista tecnico e societario, ma davvero intramontabile. 

Oggi siamo al cospetto di una squadra "maltrattata" da un punto di vista tecnico (tre tecnici e lo spettro di un Alvini bis) e societario (zero mercato e zero serenità da parte di chi comanda), e forse anche per questo irriconoscibile.

Retrocedere sta nelle cose dopo 7 anni di acrobazie e mille peripezie ambientali, farlo consegnando sistematicamente dopo mezz'ora è inaccettabile.

Non è Matematica, ma forse statistica, se sul primo corner di gara o azione subita si becca gol. Non è Matematica, ma amarcord, la rete subita da calcio da fermo. Non è aritmetica ma sfiga se gira tutto storto e da un quasi rigore su Sgarbi si passa all'espulsione di Sgarbi. 

Non è Matematica, ma mentalità quella che porta mister Tortelli a metterci la faccia anche quando la nave affonda. 

È pure mentalità quella che porta allo stadio o lascia a casa i tifosi, per un ideale, una missione, una speranza, e che traghettera' comunque molti coraggiosi allo Stirpe, per una "gita" lunga parecchi kilometri.Una sorta di pellegrinaggio laico più che una trasferta. 

E allora, in tutto questo panorama di desolazione e nebbia (o fumo?)sul futuro, è solo mentalità e non Matematica, se lo stesso Cosenza garibaldino dei giorni " belli" , quel Cosenza di Mentalità, si sta spegnendo così, di mezz'ora in mezz'ora.