Cosenza, frattura totale con la Curva Sud: ultras fuori dallo stadio fino a fine stagione

La Curva Sud annuncia lo sciopero del tifo casalingo: nessuno entrerà più al San Vito-Marulla.
11.04.2025 10:00 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Cosenza, frattura totale con la Curva Sud: ultras fuori dallo stadio fino a fine stagione
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Il Cosenza Calcio naviga in acque agitate, e non solo per la classifica. La frattura tra la società e la tifoseria organizzata è ormai totale. A certificare questa spaccatura è il duro comunicato diffuso dagli ultras della Curva Sud "Bergamini", che hanno annunciato l’autoesclusione dalle partite casalinghe da qui alla fine del campionato. La squadra sarà seguita solo in trasferta, in segno di protesta contro la proprietà.

“La posizione in classifica non ha mai intaccato la nostra fede. Essere ultrà vuol dire andare oltre”, scrivono i tifosi, ribadendo il proprio attaccamento ai colori, al di là dei risultati sportivi e delle categorie.

Ma la critica va oltre il campo. Nel mirino c’è soprattutto la gestione societaria, definita dagli ultras "un affare di famiglia":

“Ci sono però degli aspetti sui quali non possiamo transigere. La gestione della società Cosenza Calcio è diventata un affare privato, familiare. E quando il calcio si trasforma in questo, diventa un danno per la collettività”, si legge nel messaggio.

Non mancano attacchi diretti al patron Eugenio Guarascio e all’amministratrice Rita Scalise, accusati di essere distanti dalla piazza e sordi al malcontento popolare:

“Personaggi come Guarascio e Scalise si sono sempre mostrati lontani dal popolo del Marulla. E questo ha logorato ogni rapporto”.

Nel frattempo, la società ha scelto la via del silenzio, rinviando la conferenza stampa richiesta da numerosi organi di informazione locali insieme al Comune e alla Provincia, ribadendo la volontà di concentrare tutte le energie sul campo, in una stagione che resta appesa a un filo.

Ma fuori dal rettangolo verde, il clima è tutt’altro che sereno. Il club ha bloccato i commenti social da oltre 100 giorni, chiudendo di fatto ogni canale diretto con la tifoseria, mentre lo stadio rischia di svuotarsi proprio nel momento decisivo del campionato.