Poche reti e troppi gol subiti: la squadra si aggrappa ai gol di Artistico per restare a galla

Nove gol segnati nel girone di ritorno, venticinque subiti: il bilancio della seconda parte di stagione è allarmante. Solo Artistico tiene vivo l’attacco, mentre la difesa non riesce più a reggere l’urto.
09.04.2025 10:00 di  Stefano Bentivogli   vedi letture
Poche reti e troppi gol subiti: la squadra si aggrappa ai gol di Artistico per restare a galla

La seconda parte di stagione si sta rivelando ben più complicata del previsto per il Cosenza. Sono appena nove i gol realizzati dalla squadra da gennaio a oggi, un bottino esiguo che mette in evidenza tutte le difficoltà offensive emerse nel girone di ritorno. Una sterilità sotto porta che rischia di compromettere il cammino verso la salvezza o l’accesso ai playoff, a seconda degli obiettivi.

I numeri dell’attacco

Tutto è iniziato con la rete di Venturi contro il Sassuolo, a cui hanno fatto seguito i due gol al Marulla contro il Mantova, firmati da Artistico e Florenzi. Poi la rete esterna di Ricciardi a Cremona, il colpo decisivo di Hristov contro la Carrarese, fino alle tre reti di Artistico contro Modena, Reggiana e Frosinone. A completare il quadro, la recente marcatura di Rizzio Pinna proprio in casa dei gialloazzurri.

Il dato più rilevante è che quattro dei nove gol portano la firma di Lorenzo Artistico, il centravanti laziale arrivato nel mercato invernale dalla Lazio, via Juve Stabia. Da subito si è caricato l’attacco sulle spalle, diventando l’unico vero riferimento offensivo in grado di capitalizzare le poche occasioni create.

Difesa in affanno

Se l’attacco fatica, la fase difensiva è crollata. Nelle ultime 13 giornate la squadra ha subito ben 25 reti, una media di quasi due gol a partita. Solo in due occasioni Micai e compagni sono riusciti a mantenere la porta inviolata, nelle vittorie contro Carrarese e Reggiana.

Un dato preoccupante, che segnala difficoltà strutturali e forse anche mentali, soprattutto nella gestione dei momenti chiave delle partite. La tenuta difensiva, che era stata un punto di forza nella prima parte della stagione, ora è il tallone d’Achille.