Il Conte di Carmagnola che fece sognare la A al Cosenza: auguri a Gigi Lentini

Ha il pallone tra i piedi e con il suo classico andamento caracollante si accentra e scarica alle spalle del portiere Fortin un destro arquato e maligno, nulla da fare per il Treviso: il Cosenza vince 3-2 al 90esimo e si rimette in corsa pesantemente per la Serie A.
È 22 aprile il 2001, ed è solo uno dei tanti frame che legano indissolubilmente Gigi Luis Lentini non solo alla storia del calcio italico (Torino e Milan per fare due esempi) ma anche e soprattutto a quella ultracentenaria dei Lupi. Approdato alla corte del tandem Pagliuso- Lore' per tentare di dare l'assalto (poi fallito)alla massima serie dopo il brillante girone d'andata dei lupi nel campionato 2000-2001, Lentini ha vestito il rossoblù anche nella successiva stagione, con salvezza presa per i capelli,anche grazie a un suo gol nella trasferta di Empoli all'ultima giornata. E' l'annata dell'arrivo di Mondonico, con il quale Luis ricostituisce la coppia di assi già sperimentata in maglia Toro. Ci vuole però il ritorno in panca di un altro Gigi, De Rosa, per sancire la permanenza all'ultima curva.
Lentini è bandiera rossoblù pure nella successiva stagione, quella del patatrac della retrocessione e del fallimento che nega al Cosenza la successiva possibilità di essere ripescato al pari di Genoa, Salernitana e Catania.
Re Luis però non lascia, anzi raddoppia diventando la bussola del nuovo corso rossoblù voluto dall'allora sindaco Catizone. Il finale non è quello auspicato ma quantomeno i tifosi possono ammirare la danza caracollante del Conte di Carmagnola anche tra la polvere della quarta serie.
Una vita da romanzo quella di Lentini, tra cadute, risalite e rilanci.Oggi il Conte, ancora legatisismo a Cosenza e al suo Tirreno e pronto a svestire i panni di calciatore per quelli di apicoltore nella sua Carmagnola, scrive un'altra piccola grande pagina di questo racconto fatto anche di appartenenza sincera al popolo rossoblù. Auguri!